I compagni del FGC, al loro arrivo a Casa Cervi, applauditi dalla folla (anche dalle finestre del museo!). |
Onore ai 7 fratelli Cervi! Onore ai combattenti partigiani!
Il 28 dicembre del 1943, nell'(ex) poligono di tiro della nostra città, vennerro assassinati i sette patrioti Cervi e il loro compagno Quarto Camurri, come rappresaglia delle autorità di regime per le azioni partigiane nella nostra provincia che mettevano a dura prova i fascisti nostrani.
Rendendo loro omaggio in questa data, non possiamo non rattristarci nel vedere quanto del mondo che, anche col loro sacrificio, volevano cambiare in realtà non sia cambiato così tanto.
La sostanziale continuità della Repubblica italiana col regime precedente, il dominio dei monopoli, le persecuzioni di comunisti ed antifiascisti, le politiche antipopolari sempre più feroci messi in atto in modo particolare dalla scomparsa del PCI ( e più precisamente dalla scomparsa dell'Unione Sovietica) ad oggi.
Ci troviamo non solo a dover combattere tutto questo, a costruire una nuova leva di giovani comunisti, ma anche a contrastare un revisionismo storico che cancella il ruolo fondamentale della lotta armata del popolo italiano nella sua Liberazione e soprattutto il ruolo dei comunisti e del PCI in questo riscatto della nostra Italia.
Basti pensare che proprio nella casa dei compagni fratelli Cervi, in un luogo "sacro" della Resistenza non solo della nostra terra ma di tutto il Paese, i comunisti e le loro bandiere non siano accettati da chi dirige l'Istituto Cervi: siamo evidentemente "politici" a loro dire, potremmo offendere la "sensibilità" di qualcuno.
Non ci siamo scoraggiati e i nostri rossi vessili e le canzoni partigiane che abbiamo cantato in mezzo alla folla plaudente il 25 di aprile scorso sono ancora vivi nella memoria.
(https://www.facebook.com/notes/fronte-della-giovent%C3%B9-comunista-reggio-emilia/il-nostro-25-aprile-i-media-e-la-giovent%C3%B9-comunista/556157154429364)
Lo abbiamo fatto per tenere viva la memoria nelle nuove generazioni e lo faremo di nuovo e sempre.
E lo abbiamo fatto anche per voi Gelindo, Antenore, Aldo, Ferdinando, Agostino, Ovidio, Ettore.
A pugno chiuso!
"Quando fa guardia la vedetta sempre sta all'erta il partigiano con l'arma sua fedele in mano per annientare l'invasor.
È giunta l'ora dell'attacco,
il vessillo tricolore,
e noi dei Cervi l'abbiamo giurato, vogliamo pace e libertà... e libertà.
Compagni fratelli Cervi, cosa importa se si muore, per la libertà e l'onore al tuo popolo fedel.
Arma il moschetto o partigiano, vesti la giubba di battaglia per la salvezza dell'Italia forse domani si morrà.
È giunta l'ora dell'attacco,
il vessillo tricolore,
e noi dei Cervi l'abbiamo giurato, vogliamo pace e libertà... e libertà.
Compagni fratelli Cervi, cosa importa se si muore, per la libertà e l'onore al tuo popolo fedel.
Metti la giubba di battaglia, mitra, fucile, bombe a mano. Per la libertà lottiamo, per il tuo popolo fedel.
È giunta l'ora dell'attacco,
il vessillo tricolore,
e noi dei Cervi l'abbiamo giurato, vogliamo pace e libertà... e libertà.
Compagni fratelli Cervi, cosa importa se si muore, per la libertà e l'onore al tuo popolo fedel."